Disfunzioni della masticazione
Una buona occlusione (rapporto tra i denti delle arcate superiore ed inferiore) deve permettere il corretto svolgimento della masticazione, garantendo un buon equilibrio tra i denti, i muscoli masticatori e le articolazioni temporo-mandibolari. Alcune malocclusioni (quelle deflettenti) sono responsabili di una scorretta posizione della mandibola. In questi casi si possono verificare limitazioni della masticazione: difficoltà di apertura completa e di chiusura della bocca anche associate a dolore muscolare (cefalee muscolo-tensive) e/o articolare. Il compito della gnatologia è quello di risolvere i sintomi di queste disfunzioni, ricercare la posizione di equilibrio della mandibola e, ove possibile, individuare la malocclusione che ne determina l’instabilità. Per il trattamento possono essere utilizzati apparecchi mobili nell’arcata superiore o inferiore detti placche o splint occlusali.
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Prima: a bocca chiusa |
Prima: a bocca aperta (notare la limitazione) |
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Terapia gnatologica con placca occlusale |
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Dopo: a bocca chiusa |
Dopo: a bocca aperta (notare l’ampiezza) |
Nei pazienti in crescita è possibile correggere precocemente le malocclusioni deflettenti e quindi le disfunzioni masticatorie, come nel caso delle latero-deviazioni mandibolari conseguenti alla contrazione dell’arcata superiore.
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Prima: latero-deviazione mandibolare |
Dopo: corretto allineamento delle linee mediane superiore ed inferiore |
Esiste uno stretto rapporto tra forma e funzione: allo svolgimento corretto delle funzioni, corrisponde spesso un corretto sviluppo di tutte le parti che compongono l’apparato masticatorio (osso mascellare, mandibola, muscoli, articolazioni temporo-mandibolari, denti). Al contrario, ad una alterazione delle funzioni possono corrispondere alterazioni di crescita e sviluppo che determinano malocclusioni scheletriche e dentali.
Video
- Perché una cattiva masticazione può creare problemi?
- Da quali sintomi ci accorgiamo di avere delle difficoltà di masticazione?
Disfunzioni della respirazione
Quando c’è una respirazione orale, conseguenza di una ostruzione delle vie nasali, si assume un atteggiamento disfunzionale di tutto l’apparato masticatorio, durante tutta la giornata: bocca aperta con rotazione posteriore della mandibola e iper-estensione dei muscoli masticatori e buccinatori. Nel tempo quest’atteggiamento, può portare ad un’alterazione della forma dell’arcata superiore cioè minore sviluppo trasversale (contrazione) e verticale del palato (palato ogivale), quindi minore spazio in arcata per i denti superiori che si sistemano come possono (affollamento dentale). I denti inferiori non riescono ad avere un corretto ingranaggio con i superiori e la mandibola si muoverà per cercarne uno nuovo assumendo così una postura scorretta che può essere all’origine di una disfunzione masticatoria. (Link: European Journal of Orthodontics 2007, Peltomaki – Pdf file)
Prima |
Dopo ortopedia |
Al termine della crescita |
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Le disfunzioni della deglutizione e della fonazione
Quando si deglutisce, la punta della lingua si mette in alto sul palato a toccare le rughe palatine (quelle pieghe rilevale della mucosa anteriore del palato). Se, per un motivo strutturale (es. frenulo linguale corto) oppure disfunzionale (persistenza della deglutizione atipica), la punta della lingua, all’atto della deglutizione, spinge contro i denti anteriori (spinta anteriore della lingua, deglutizione atipica, deglutizione infantile), questi si sposteranno verso l’esterno causando un morso aperto. Ulteriore conseguenza sarà quella di una disfunzione della fonazione cioè la non corretta pronuncia di alcune lettere, specialmente quelle dentali (S,T,D,F). A fianco ad una terapia ortodontica di grande utilità risulta essere la logopedia.
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Spinta anteriore della lingua |
Prima |
Dopo correzione funzionale |
Le parafunzioni
Le parafunzioni sono un “atteggiamento viziato ripetuto e perpetuato nel tempo che porta ad un sovraccarico dentale, muscolare ed articolare. Esempi sono: il morsicarsi le labbra, tenere in bocca la penna, stare appoggiati sul mento, mangiarsi le unghie, succhiarsi il dito.
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Effetti sulla crescita scheletrica e dentale della suzione del dito |
Ma ci sono parafunzioni più subdole, che si svolgono senza che ce ne accorgiamo, come digrignare i denti (bruxismo) di notte che può causare usure diffuse su tutti i denti e, sempre nel sonno, serrarli fortemente.
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Denti usurati per effetto di bruxismo |
OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome)
L’apnea ostruttiva notturna è un grave disturbo respiratorio correlato al sonno. Nella persona affetta da OSAS la lingua e i muscoli delle prime vie aeree si rilassano a tal punto che collassano, ostruendo durante il sonno le vie respiratorie. Questa patologia si accompagna ad una notevole frequenza del russamento che diventa cronico. La terapia risulta differente in base alla diagnosi. In alcuni casi la terapia ortopedica-ortodontica con apparecchi mobili intraorali notturni, può aiutare a ridurre notevolmente il numero delle apnee notturne. Link alle linee guida del trattamento delle OSAS del Ministero della Salute: C_17_pubblicazioni_2307_allegato.pdf
Alcuni apparecchi lavorano sul posizionamento della lingua rieducando la lingua ad una motricità secondaria e ad una posizione più anteriore, favorendo l’apertura dello spazio retro-faringeo.
Altri apparecchi aumentano lo spazio delle prime vie aeree, determinando un avanzamento mandibolare con rialzo della dimensione verticale; questo allontana la base della lingua e della parete posteriore del faringe influendo in maniera determinata, ma reversibile, sulle dimensioni del palato molle. Il vorticoso passaggio dell’aria attraverso la bocca che provocava la vibrazione del palato molle e dell’ugola e il conseguente caratteristico rumore del russamento, così si interrompe.